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Android, Apple, Cyber Security, Google, iOS, iPad, iPhone

Facebook, Google e Apple ci spiano? No, li autorizziamo noi.

Questa mattina dopo essere stata consultata per l’ennesima volta su un argomento importante come la violazione della privacy, ho deciso che è tempo di mettere nero su bianco le principali informazioni che dovrebbero avere tutti coloro che usano uno smartphone.
Vorrei cercare di chiarire un discorso che dovrebbe essere ormai evidente e chiaro a tutti, dato che sono pochi coloro che ancora non utilizzano lo smartphone.

Per abilitare ogni smartphone al suo utilizzo è indispensabile “accettare i termini e le condizioni del servizio” sia che si tratti di un iPhone, in questo caso autorizzate Apple, sia che sia un Android, in questo caso autorizzate Google.

Da piccoli, quando ancora rischiavate di acquistare le famose enciclopedie cartacee a prezzi folli, ci insegnavano a leggere bene i contratti con tutte le clausole, prima di apporre la nostra firma. Oggi la nostra firma è un flag con cui autorizziamo i grandi colossi del web a trasferire i nostri dati in “super” server, facendoli divenire Big Data e fornendo tutte le informazioni per consentire di profilarci a fini commerciali.

Ogni scatto, video, app, social, posizione e via discorrendo, sono automaticamente scansionati e immagazzinati come dati in un server. E no, non è una violazione della nostra Privacy, perché siamo stati proprio noi a fornire l’autorizzazione, accettando i termini di servizio.

Lo stesso discorso vale per Facebook, Twitter, Whats app e tutti gli altri social che usiamo quotidianamente per parlare di noi e con gli altri. Le nostre conversazioni non restano private, o meglio, noi non ci accorgiamo che tutto ciò che digitiamo non rimane solo nostro, ma rientra nei data base delle varie piattaforme con il nostro consenso informato: il famigerato flag con cui accettiamo i termini e le condizioni di servizio.

Quindi non dovrebbe stupirci quando visitiamo un sito e-commerce su google, che poi ci compaia su Facebook la sponsorizzazione di prodotti di quel sito, non trovate?
Inoltre da sempre la fotocamera e il microfono del nostro smartphone possono essere accesi in ogni momento, non da noi, e la batteria è un GPS integrato che consente di stabilire dove ci troviamo.
Sono moltissimi i dati che trasferiamo ogni giorno alle multinazionali del web, ma non dobbiamo sentir violata la nostra privacy, perché noi abbiamo dato il consenso, abbiamo firmato un “contratto” molto chiaro anche se non l’abbiamo letto accuratamente.

Siamo noi che autorizziamo l’accesso ai nostri dati personali.

E’ importante essere consapevoli degli strumenti che usiamo, specie se si tratta di strumentazioni tecnologiche di cui non possiamo più fare a meno.
Concludo dicendo esplicitamente che tutte le conversazioni, scritte o orali, che passano attraverso lo smartphone non sono solo nostre e del nostro interlocutore.

E’ una cosa che dobbiamo accettare con consapevolezza e senza timore, solo con accortezze che non consentano a utenti terzi di strumentalizzare le nostre informazioni contro di noi, ma qui ci inoltriamo nella Cyber Security.

#beaware

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