Più di un anno fa vi raccontavo dell’apertura del negozio Amazon a Seattle completamente automatizzato.

Da allora il paradosso continua, se da un lato le persone ancora non credono che i Robot (Intelligenze artificiali) possano sostituire gli umani in molti lavori, dall’altro l’AI continua a fare enormi passi da gigante e ad oggi non ci si chiede più SE in alcuni lavori gli uomini verranno sostituiti dalle macchine, ma QUANDO accadrà.

Ho la fortuna di vivere a Milano, dagli ultimi dati considerata la città più Smart, dove la tecnologia e le innovazioni arrivano sicuramente prima che nel resto del bel Paese.

Un esempio su tutti può essere rappresentato da ZARA in Corso Vittorio Emanuele che si è trasformato in un punto automatizzato di raccolta (fonte) con tutte le tecnologie e le modifiche di sorta.

Credo che agli italiani, ben radicati nella propria cultura, manchino alcune informazioni per capire come può una persona essere sostituita da un robot in campo lavorativo.

Il machine learning è lo step che vi manca.

Sono anni ormai che le aziende del campo, e non solo, si occupano di insegnare alle AI e i robot hanno una capacità di apprendimento molto più rapida di noi.

Una volta che la macchina ha imparato, può inoltre continuare a migliorare sino a superare le nozioni che una persona può assimilare nell’arco di tutta una vita.

Per le aziende i vantaggi sono infiniti, dato che occorre solo l’investimento iniziale di acquisto della macchina e poi non si dovranno pagare tasse, contributi, malattia, infortuni e tutta una serie di costi che il lavoratore umano ha per l’impresa. L’unica cosa che potrebbe mancare sarebbe appunto il contatto umano, perché alcuni robot sono già capaci di interagire con le persone, ma non sono “umani”.

Dalle previsioni di settore le prime figure professionali che potranno essere rimpiazzate dai robot sono: addetti alle vendite, analista dei dati, addetti nei fast food, camionisti e autisti, addetti alle consegne, guardie di sicurezza e soldati. (fonte).

Rudy Bandiera ha pubblicato un video sulla possibilità non remota di avere giornalisti-macchina che svolgono il lavoro umano, e perché no?

Inoltre ho già letto di altre professioni come il medico di base, l’avvocato, ecc che potranno essere sostituite dalle macchine. Provate a pensarci: quanto occorrerebbe a una macchina immagazzinare tutti gli articoli del codice civile o penale italiano, le cause con sentenze già emesse per poter svolgere lo stesso lavoro di un avvocato? Poco, davvero pochissimo tempo.

Vorrei concludere questo post chiedendovi di riflettere e di guardarvi intorno quando vi recate fisicamente a far compere raccontandovi ciò che ho visto io.

La scorsa settimana mi sono recata nello store di Kiabi e mi sono subito resa conto che era stato “rivisitato” dato che prima all’entrata c’erano le casse, mentre ora varcando la porta trovi solo abiti, un vastissimo showroom di abiti, continuando nel percorso incontri i camerini e solo alla fine ci sono le casse con una persona che, per ora, provvede a farti il conto.

Insomma un self-service in cui manca solo la cassa automatica e con due ragazze che si occupano di riordinare l’intero negozio e fare cassa.

Mi è parsa subito chiara la direzione che ha deciso di intraprendere Kiabi e credo che non occorrerà molto tempo per sostituire le cassiere con delle casse automatiche.

Una cosa mi è mancata però: l’addetta alle vendite a cui chiedere informazioni, ma se fosse stato un robot non mi avrebbe creato alcuna differenza.

Quindi la grande razza umana che si sente superiore a tutto e tutti e crede di essere insostituibile lo è?

Solo alcune saranno le professioni che non potranno essere sostituite e saranno prettamente intellettuali, regalando finalmente agli uomini la possibilità di pensare e reinventarsi usando il proprio cervello e non essendo automi al servizio di una qualsiasi azienda X.

Ragionate genti, ragionate e #beaware