Ieri, 13 marzo 2019, c’è stato il down di tutti i social Blu di Zurckerberg, quindi Facebook Instagram e WhatsApp in tutto il mondo e ancora non esiste una spiegazione ufficiale.
A parte il panico generale delle persone che ormai sono dipendenti da questi ultimi vorrei approfondire l’argomento sotto un altro punto di vista.
Chi ha guadagnato dal down di Facebook, Instagram e WhatsApp?
Sì, esistono altre piattaforme social, spesso sottovalutate e non stimate, forse per scarsa conoscenza: quali?
Twitter e Telegram.
Proprio a causa dei problemi di funzionamento delle sue piattaforme ieri lo zio Mark ha dovuto utilizzare Twitter per comunicare a tutti i suoi utenti che a breve sarebbe stato ripristinato, sottolineando che non si trattava di un attacco hacking.
Infatti il social che viene utilizzato maggiormente quando ci sono notizie o richieste in real time è proprio Twitter in cui #instagramdown e #facebookdown in poche ore sono divenuti top trend.
E’ logico che quando non si riesca ad accedere ai social blu, si cerchi una soluzione o una rassicurazione in esterno e questo è proprio ciò che è avvenuto ieri non solo con Twitter.
Il malfunzionamento di WhatsApp ha portato un incremento esponenziale di comunicazioni e iscrizioni a Telegram, troppo spesso ancora snobbato.
Il maggior esperto italiano Flavius Florin Harabor ha dedicato un intero sito a Telegram, quindi vista la ghiotta occasione mi affido ad un suo post per farvi capire cos’è telegram e le sue principali funzioni.
Sta di fatto che stamane alle ore 9.35 lo stesso Durov, fondatore e proprietario della piattaforma ha pubblicato sul suo canale Telegram questa informazione: “Ho visto 3 milioni di nuovi iscritti solo nelle ultime 24 ore. Bene. Noi abbiamo vera privacy e spazio per tutti.”.
Quindi soltanto nelle ultime 24 ore anche i più scettici hanno optato per Telegram come app di messaggistica sostitutiva di WhatsApp.
Da sempre mi batto per la multicanalità e dico, ribadisco e sottoscrivo quanto essere su social differenti (di proprietà diverse) sia importante in questa Era e finalmente ne ho le prove.
Cosa facciamo se tutti i social di zio Mark vanno in down? Smettiamo di comunicare col mondo?
NO!
Esistono delle alternative valide, e forse più valide, di Facebook, Instagram e WhatsApp, occorre solo conoscerle e saperle utilizzate.
Voi siete tra i 3 milioni che ieri si sono iscritti a Telegram? Anche voi avete Twittato per sapere che stava accadendo?
Scrivetelo sotto nei commenti e non dimenticate mai: #beaware