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I SOCIAL MEDIA MARKETER SONO VISIONARI, NUOVI EROI E PIONIERI DELLA SOCIETA’

social media marketer

18 settembre 2018

Qualche mese fa un buon giornalista professionista mi ha richiesto un’intervista sulla mia professione e il titolo che poi ne è uscito è stato: “Annalisa Vicari, la visionaria Social Media Manager”.

Settimana scorsa ho seguito con attenzione la prima puntata del nuovo format di Matteo Flora denominato MIC, in cui l’ospite era Oscar Di Montigny, un altro personaggio di spicco della comunicazione italiana e non solo, autore de “Il tempo dei nuovi eroi”. Questa intervista a cuore aperto mi ha permesso di conoscere meglio il pensiero di Oscar proprio sull’immagine dell’eroe moderno, che mi ha affascinata e fatta sentire a “casa” dato che per lui il nuovo eroe è proprio colui che non si ferma semplicemente a ciò che fa, ma a come e perché lo fa. Il nuovo eroe può essere ciascuno di noi, nel momento in cui comincia a farsi delle domande, a cercare di soddisfare la propria curiosità ricercando sinché non trova la risposta, non solo per il proprio beneficio personale, ma per quello collettivo.

Infine, oggi ho ascoltato il podcast dove Leonardo Dri intervista Rudy Bandiera, personaggio di alto profilo della “nuova” comunicazione in Italia che racconta la sua storia, di come è passato dal lavoro in fonderia al suo attuale lavoro di divulgatore digitale ( come ha deciso di definirsi ) e il termine risuonato più volte è stato “pioniere”, sì il social media marketing non è ancora materia di studio ufficiale nemmeno in Università, quindi tutti coloro che si approcciano a questa professione sono dei veri e propri pionieri.

Queste mie esperienze mi hanno invogliata a scrivere un nuovo post proprio sul social media marketing, perché per anni mi sono chiesta la causa per cui fosse così difficile spiegare che tipo di lavoro svolgo e farlo considerare tale. Queste persone mi hanno chiarito definitivamente le idee. Siamo ancora considerati dei visionari, nuovi eroi o pionieri di una comunicazione nuova, ma attualissima, che non è futuro, ma il presente.

Chi ,come me e tutti gli altri sopra citati, ha iniziato a usare internet in modo curioso e attento, si è aggiornato, ha sperimentato, studiato da quando ha avuto la fortuna di avere questo strumento con cui è possibile raggiungere anche persone che non conosciamo personalmente per divulgare messaggi, è una figura atavica, che non rientra nell’immaginario collettivo, per cui i più non riescono a comprendere che questa passione possa trasformarsi in un lavoro vero e proprio che come gli altri, in ufficio o in fabbrica, prevede un investimento quotidiano di energie e tempo.

La nuova era è quella che stiamo vivendo oggi, in modo ancora più imponente della rivoluzione industriale, con la differenza che tante, troppe persone non se ne sono ancora accorte, non ne sono consapevoli.

La rivoluzione industriale è stata visibile, era possibile “toccare con mano” il cambiamento proprio grazie a strutture di lavoro fisiche: le fabbriche, e ai nuovi metodi di lavoro imposti.

La rivoluzione digitale e tecnologica che è in corso da poco più di un decennio non è così tangibile, specie se non ci si pongono domande e si continua a vivere la quotidianità come si è sempre fatto. Dopo il Millenium Bug, però Internet gratis, per tutti, ha aperto la strada a nuovi scenari, nuovi lavori, al futuro, che sta galoppando sempre più velocemente e non è tempo di fermarsi. Restare aggiornati è l’unico modo per non rimanere indietro.

Concludendo posso dire che oggi finalmente ho un chiaro quadro di qual è il mio posto nel mondo ora, tenendo in considerazione che domani potrà essere diverso e probabilmente ancora più bello. Quando la passione riesce a divenire un lavoro è magia, rimanere al passo è un lavoro faticoso di costante ricerca, innovazione, miglioramento di sé stessi e di conseguenza, della società, ma ne vale sicuramente la pena.

Concludo ringraziando Alessandro, Matteo, Oscar, Leonardo e Rudy e tutti gli altri per il lavoro che svolgono, ma soprattutto per il modo appassionato in cui lo fanno senza puntare solo alla “monetizzazione”, ma come una vera e propria vocazione. Sicuramente non sono gli unici, ma il web è una giungla in cui è difficile emergere per cui in questo post non mi limiterò a ringraziare loro, ma tutti gli altri visionari come me, nuovi eroi come Oscar e Matteo e pionieri come Rudy.

#beaware

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